Dal Centroamerica, verso il futuro, attraverso Expo e la cooperazione
Riportiamo di seguito l’intervento del Consigliere Gibillini sulla recente missione in Centroamercia al Consiglio Comunale di Milano.
“Ho avuto, nei giorni tra il 17 e il 24 Aprile, l’onore e l’onere di rappresentare il Comune di Milano in una missione che si è svolta in centro america, nelle regioni centrali di Hoduras, San Salvador e Guatemala, chiamate Trifinio. La missione è stata parte del progetto REALSAN, di cui Milano è capofila e comprende come partner numerosi comuni della Provincia di Milano, associazioni, ONG e realtà lombarde che operano nel campo della cooperazione decentrata, oltre che il Fondo Andaluso per la cooperazione, che, come noto, è il più grande fondo europeo in questo settore. Realsan è un progetto interamente finanziato, come quindi la missione svoltasi negli scorsi giorni, dall’Unione Europea, attraverso il programma quadro PRESANCA, di cooperazione con il centroamerica, programma che ha l’obiettivo centrale della tutela dei diritti umani, tra cui il tema dell’alimentazione. REALSAN, rete delle autorità locali per la sicurezza alimentare, ha come obiettivo principale quello di costruire uno spazio di intervento comune che metta al centro le autorità locali in una rete di soggetti che, purtroppo, per troppi anni non hanno dialogato a sufficienza, non hanno costruito reti di intervento, si sono chiuse nella propria realtà producendo interventi spesso inefficaci perché basati sulla relazione uno a uno con singoli enti o singoli progetti. Nella cooperazione internazionale, come in molti altri settori, i tempi sono maturi per qual salto di qualità nelle relazioni istituzionali, associative e della società civile, nella direzione di costruire reti tra attori per essere efficaci, per essere più produttivi, trasparenti e incisivi rispetto agli obiettivi.
Dal centroamerica, abbiamo portato a casa, oltre al saluto a Milano del presidente del SICA, dei sindaci e consiglieri comunali che abbiamo incontrato, alcune certezze che possono essere il fondamento per il lavoro che ci aspetta da qui al 2015 e oltre. Non mi dilungherò su quello che ho visto: la fame, la povertà, il ruolo sociale della chiesa cattolica e della società civile, quello politico dell’occidente, quello ancora più sociale della donna, gli sterminati campi delle multinazionali e quelli risicati e insufficienti delle popolazioni civili. Vorrei appunto condividere invece quello che ci servirà come strumento di lavoro: Innanzitutto una rete importante, consolidata e già esistente, che è già in campo, agguerrita nel senso migliore del termine e pronta a diventare un motore di intervento. Venticinque rappresentanti di Comuni della Provincia di Milano, tra cui Sesto S.G, Cinisello, Cologno, Rozzano, Corsico, Locate, ma anche la Provincia di Milano attraverso il Fondo, Associazioni, Cooperative e Ong importanti come Aiab e Accra, hanno costituito, grazie al progetto Realsan, uno spazio dove si possono costruire e portare a termine progetti efficaci volti al miglioramento delle condizioni di vita e dei diritti umani di molte persone. Torniamo anche con la verifica (se ne avessimo avuto bisogno) che le condizioni di vita di molte persone, anche in luoghi non storicamente identificati come quelli della povertà, sono difficili, a tratti impossibili, l’accesso all’acqua potabile e soprattutto al cibo non sono affatto scontati. E tutto questo in conseguenza di fenomeni di cui sentiamo parlare, ma su cui ancora poco l’opinione pubblica sa, come il landgrubbing, lo sviluppo di coltivazioni per l’esportazione, la privatizzazione di fonti naturali di acqua. Abbiamo portato a casa anche la consapevolezza di una fase nuova e moderna dell’intervento della cooperazione e del ruolo delle autorità locali nello sviluppo. Il centro, in centro america come in tutto il mondo, degli interventi efficaci è oggi e lo sarà sempre di più la relazione e il protagonismo degli enti locali, a partire dai comuni in Europa, fino all’ultima alcalde di San Salvador. Non più gli interventi assistenziali e inefficaci calati sulla testa delle comunità da parte di enti benefici, confessionali di qualsiasi religione o di Stati esteri. Torniamo anche con una certezza.
Il mondo guarda Milano, come sede dell’Expo, come città da cui può partire la grande sfida per una nuova era. In Guatemala ci hanno raccontato, gli studenti del luogo, del significato che loro danno della cosmogonia Maya. Un significato diverso da quello dei film che vediamo, ossia, loro credono, che il 21 Dicembre 2012, non sarà la fine del mondo, ma la fine di un’era. L’era della fame e dell’ingiustizia sociale. Per questo, sono migliaia, dalle città e dalle campagne, che cercano contatti e lavoro comune anche con noi, per preparare la nuova era, di prosperità e giustizia. In cui la fame sarà sconfitta. Expo è una grande occasione per Milano, lo diciamo spesso, ma oggi dobbiamo sapere che lo è anche per il mondo. Ottantaquattro paesi hanno già aderito, milioni di persone guardano qui, alla nostra città, pensando alla futura sicurezza alimentare del mondo.
Una parte importante di Expo, oltre alla giusta attenzione per le trasformazioni della nostra città, della nostra agricoltura, dei nostri investimenti, è quella della cooperazione internazionale. Cooperare oggi, per la città di Expo, è essenziale. Realsan ne può essere uno strumento che abbiamo già a disposizione. Le persone con cui lavorare sono già in campo, ci guardano e ci aspettano. La sfida per la sicurezza alimentare e quindi la cooperazione internazionale non è una sfida di solidarietà o peggio di carità. E’ una sfida comune che investe anche il nostro futuro. Milano ne sarà, di certo, protagonista.”